Carenza di sonno, risvegli notturni e melatonina

Carenza di sonno, risvegli notturni e melatonina

La carenza di sonno e i risvegli notturni, determinati ad esempio da turni di lavoro o dalla chiamata in reperibilità, possono avere degli effetti dannosi sulla salute.

Per molti anni si sono studiati gli effetti della privazione da sonno, responsabili di circa 100.000 incidenti stradali, 76.000 feriti e 1.500 morti all’anno, ma oggi sappiamo che anche i risvegli notturni possono compromettere le facoltà cognitive, danneggiare l’attenzione e aumentare il malumore.

I soggetti sani esposti ad interruzioni del sonno, così come quelli affetti da dolore cronico, presentano una significativa riduzione della tolleranza al dolore ed una maggiore impulsività.

Gli studiosi della Tel Aviv University’s School of Psychological Science hanno indagato per la prima volta l’impatto dei risvegli notturni sulla salute, riscontrando che interrompere il riposo può essere dannoso quanto una notte passata senza dormire. (Kahn M. 2014)

Un aumento della depressione, stanchezza e livelli di confusione e vigore ridotto in chi lavora di notte o  in chi è chiamato durante una reperibilità notturna, si vanno così ad aggiungere agli altri rischi già conosciuti come quelli di patologie cardiovascolari e tumorali. Nelle infermiere il  rischio di cancro al seno aumenta del 13% per ogni 500 ore di lavoro notturno. (Wang F. 2014)

E’ purtroppo ancora attuale il problema, mai risolto, del riconoscimento del lavoro sanitario notturno come “lavoro usurante”.

I danni sulla salute legati alla privazione di sonno e ai risvegli notturni, sono da imputarsi all’alterazione del ritmo circadiano che caratterizza la produzione della melatonina.

La melatonina, prodotta principalmente dalla ghiandola pineale è sintetizzata in asssenza di luce e le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente raggiungendo il massimo tra le 2 e le 4 di notte. La sua produzione purtroppo diminuisce con l’età e dopo i 40 anni il calo comincia ad essere significativo.

Melatonina-età

Questo è uno dei motivi per cui vi è una stretta correlazione tra la melatonina, il processo di invecchiamento e i tumori, tanto che recenti ricerche supportano la teoria secondo cui l’integrità del genoma e delle funzioni metaboliche può essere influenzata anche dalla soppressione del ritmo circadiano di biosintesi della melatonina, influenzabile dall’esposizione alla luce nel corso della notte.

La melatonina quindi risulta avere un ruolo di sincronizzatore dell’orologio biologico non solo ormonale, ma anche metabolico e genomico.

Possiamo riassumere le azioni della melatonina in:

  • antiossidante e protettiva dell’integrità mitocondriale;
  • neuroprotettiva (invecchiamento cerebrale e processi neurodegenerativi);
  • immunomodulante con miglioramento della funzione immunitaria;
  • anti-cancro
  • protettiva sulla stessa ghiandola pineale;
  • anti-stress

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha definito “probabilmente cancerogeno” per l’uomo un turno di lavoro che determina l’alterazione del ritmo giorno-notte, definita anche sindrome light-at-night. Questo perché la produzione notturna della melatonina sarebbe soppressa o alterata negativamente.

I dati in letteratura suggeriscono che l’uso della melatonina sarebbe efficace, non solo nel jet-lag, ma anche per la prevenzione del cancro nelle persone più a rischio a causa dell’ inquinamento luminoso.

Gli alimenti ricchi di melatonina o di triptofano (il suo precursore) sono: uova, noci, mandorle, riso, mais, uva, banana.

L’impiego della melatonina come nutraceutico può essere consigliato dal medico, che valuterà da caso a caso, con un’assunzione per 5 giorni alla settimana. La via di somministrazione preferibile è quella sublinguale, con un effetto entro 15 minuti dall’assunzione, ad un dosaggio cha varia da 0,05 a 1 mg.

Gli effetti della melatonina sembrano essere maggiori se associata allo zinco e al magnesio.

Per tutti comunque le raccomandazioni sul numero di ore di sonno da dormire (al buio) a seconda dell’età, arrivano dalla National Sleep Foundation degli Stati Uniti.

"ore-di-sonno-raccomandate"

 

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