Conosci la sindrome metabolica?
La sindrome metabolica è una condizione clinica spesso sottovalutata nonostante la sua gravità e diffusione. Si stima che ne siano affette quasi la metà degli adulti sopra i 50-60 anni, circa 14 milioni di italiani, di cui il 25% uomini e il 27% donne.
L’ insieme di fattori che caratterizzano la sindrome metabolica espongono ad un elevato rischio di malattie come il diabete, patologie cardiovascolari e steatosi epatica (fegato grasso).
Per fare diagnosi di sindrome metabolica occorre riscontrare la presenza contemporanea di almeno tre o più dei seguenti disturbi:
- Pressione arteriosa superiore a 130/85 mmHg
- Trigliceridi ematici superiori a 150 mg/dl
- Glicemia a digiuno superiore a 110 mg/dl (100 mg/dl secondo l’ADA)
- Colesterolo HDL inferiore a 40 mg/dl nell’uomo o a 50 mg/dl nelle femmine
- Circonferenza addominale superiore a 100 centimetri per i maschi o a 85 centimetri per le femmine
Presi singolarmente i valori sopracitati potrebbero anche essere considerati più o meno nella norma o comunque non allarmare ne il medico ne il paziente, visto che il soggetto affetto da sindrome metabolica non è propriamente malato ma poiché ha un’alta probabilità di diventarlo occorre non sottovalutare il pericolo e adottare il prima possibile uno stile di vita più sano.
Infatti il rischio aumenta con l’età ed è quasi sempre una diretta conseguenza di una ridotta attività fisica, di una alimentazione scorretta, fumo e abuso di alcol e/o droghe.
Purtroppo per tali motivi l’incidenza di tale sindrome è sempre più in aumento tra giovani adulti ed adolescenti.
Il modo migliore per prevenire la sindrome metabolica è dedicarsi a qualche tipo di attività fisica come camminare a passo veloce per 45 minuti al giorno e abbassando il peso corporeo riducendo il grasso viscerale e la circonferenza vita.
Sappiamo infatti gli innumerevoli benefici dell’esercizio fisico utili a contrastare la sindrome metabolica come:
- Aumentata sensibilità all’insulina e controllo glicemico;
- Previenzione delle malattie cardiovascolari;
- Riduzione dei livelli di trigliceridi e del colesterolo “cattivo” LDL;
- Riduzione dei livelli di pressione arteriosa in modo rilevante nei pazienti con iperinsulinemia;
- Riduzione delle citochine infiammatorie;
- Riduzione dell’incidenza di alcuni tumori come quelli al colon e alla mammella;
- Perdita e controllo del peso.
Con l’adozione di un sano stile di vita, eliminando la sedentarietà e le cattive abitudini alimentari, potremmo riportare la situazione alla normalità senza dover ricorrere all’assunzione di farmaci, anche se questi in alcuni casi sono indispensabili.
Per per approfondire gli argomenti riguardo la corretta dieta da seguire e l’esercizio fisico si rimanda agli articoli precendenti. (Vedi: Obesità: I cibi che “pesano” sulla salute, I cibi che allungano la vita, Attività fisica: quanta farne per rimanere in salute.)
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