L’acqua: l’origine della vita
L’acqua: fonte di vita e di salute.
L’acqua, che dal punto di vista chimico è una semplice combinazione di idrogeno e ossigeno (H2O), nasconde qualcosa di molto più complesso rispetto a ciò che siamo abituati a pensare.
L’acqua è l’origine della vita e infatti sappiamo che non esiste vita senza acqua, ed è fondamentale per tutti i processi metabolici e le trasformazioni chimiche che avvengano nelle cellule degli organismi viventi.
Numerosi ricercatori come Luc Montagnier, Emilio del Giudice, Masaru Emoto, Rupert Sheldrake, dedicandosi allo studio dell’acqua, hanno constatato che questa ha la capacità di assorbire, immagazzinare e trasmettere informazioni, sia genetiche che ambientali, a livello vibrazionale, risultando sensibile alle onde eletromagnetiche.
“Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua.”
– Loren Eiseley –
Il corpo umano è caratterizzato dal 70-75% di acqua che è la stessa percentuale di cui è composta la superfice terrestre. Come terrestri quindi viviamo fuori dall’acqua, ma le nostre cellule sono composte di acqua e vivono immerse nell’acqua, visto che due terzi dell’acqua presente nell’organismo si trovano nello spazio intracellulare e il restante nello spazio interstiziale compreso tra le cellule e il plasma ematico.
“Noi siamo fatti di acqua fresca”
-Emilio Del Giudice-
Questo prezioso elemento trasporta le sostanze nutritive, aiuta le cellule ad eliminare le scorie e contribuisce a regolare la temperatura corporea ridistribuendo il calore dei tessuti attivi alla pelle e raffreddando l’organismo attraverso la traspirazione ed inoltre protegge e lubrifica il cervello e le articolazioni.
Nessun altro nutriente è più essenziale in quantità così elevate come l’acqua!
Infatti possiamo vivere senza bere non più di due giorni. In condizioni di normalità il corpo disperde ogni giorno dai 2 ai 3 litri di acqua attraverso azioni fisiologiche quali: respirare, urinare, defecare e traspirare. Ogni perdita d’acqua nel flusso ematico viene immediatamente compensata con uno spostamento di liquidi dalle cellule ai vasi sanguigni. Se ciò non accade possono esserci gravi conseguenze a causa della diminuzione del volume ematico ed è per questo che nel cervello ci sono delle cellule specializzate, denominate osmocettori, sensibili alle diminuzioni anche lievi e capaci di stimolare il meccanismo della sete. Inoltre esiste l’ormone antidiuretico (ADH o Vasopressina) che a livello renale riduce le perdite idriche nelle urine.
Per stabilire il fabbisogno d’acqua si devono considerare diverse variabili:
- Tipologia di individuo
- Tipo di giornata
- Tipo di alimentazione
- Condizioni ambientali
- Livello di attività
- altri fattori
l’European Hydratation Institute ha definito l’assunzione ideale di acqua da bere nell’arco della giornata.
Per il maschio oltre i 14 anni è necessaria l’assunzione di almeno 2,5 litri al giorno, mentre per la femmina oltre i 14 anni di 2 litri al giorno, di cui il 20-30% del fabbisogno totale viene soddisfatto dall’acqua contenuta negli alimenti e il restante 70-80% da quella proveniente dalle bevande.
La maggiorparte della quota di acqua assunta con le bevande va ingerita preferibilmente lontano dai pasti. Da uno studio si è visto che avere a disposizione bevande diverse può aiutare a incrementare l’assunzione anche del 50% in più.
Quattro momenti chiave in cui idratarsi è particolarmente imporatante sono:
- Durante l’attività fisica
- Durante lo studio
- Durante il lavoro
- Durante la guida
Le esigenze di idratazione possono variare come ad esempio durante l’attività sportiva, la gravidanza e l’allattamento, e durante determinate malattie.
Quando si corre il rischio di assumere quantità insufficienti di liquidi?
- Durante la gravidanza e l’allattamento;
- Durante episodi di febbre, diarrea, vomito o calcoli renali;
- Durante lo sport;
- Nelle stagioni calde
Nella popolazioni i soggetti più a rischio sono gli anziani e i neonati.
Fino ad ora la scienza, la biologia, la medicina allopatica si sono focalizzate totalmente sull’1% delle molecole che ci compongono (DNA, proteine, aminoacidi ecc.), ma c’è ancora molto da studiare e capire, infatti il 99% delle molecole del nostro corpo sono d’acqua. Emilio Del giudice (1949-2014) Fisico teorico e pioniere della teoria delle stringhe nei primi anni settanta, sosteneva che le molecole di acqua vibrando alla stessa frequenza possono comunicare tra loro risuonando insieme. Quando ciò accade si crea la base per una fitta rete di scambio di informazioni. Gli esperimenti e i cristalli d’acqua di Masaru Emoto dimostrano inoltre che l’ambiente esterno, ma anche i nostri sentimenti, i nostri pensieri e le nostre parole influenzano e informano l’acqua conferendole forme e proprietà particolari.
“Spesso mi chiedono: “Che parole ha usato per creare i più bei cristalli che ha fotografato?”. Senza esitare rispondo: “Amore e Gratitudine”.”
-Masaru Emoto (1943-2014)-
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